Ritengo essenziale dirvi che il coaching non è terapia.
Il coaching è un percorso che aiuta le persone a identificare gli obiettivi e gli ostacoli che gli impediscono di raggiungerli.
Grazie al coaching, si creano piani d’azione per raggiungere i risultati desiderati, ma non vengono diagnosticati problemi e non si lavora su patologie.
Il coaching si concentra meno sul passato e più su presente, con lo scopo di aiutare i clienti a determinare dove vogliono andare e a come fare per raggiungere la meta. I terapisti tendono, invece, a concentrarsi maggiormente sui comportamenti passati e su come questi abbiano influenzato le situazioni attuali: sul perché, per così dire.
Quando si tratta di coaching familiare, il punto di partenza del cliente e della sua famiglia è quello attuale (giusto o sbagliato che sia) e il percorso di coaching consiste nel dare supporto in quel percorso che li condurrà a capire cosa vogliono e cosa impedisce loro di arrivarci.
Naturalmente, ci sono somiglianze tra il coaching familiare e la terapia ma é sempre importante precisare ai clienti che si tratta di due percorsi diversi.
In entrambi i casi, si aiutano i clienti a fare cambiamenti positivi nella loro vita, ma con tempi e presupposti diversi.
C’è una disciplina per ogni bisogno: è dunque fondamentale capire di cosa ogni persona ha bisogno.
Collaboriamo spesso con psicologi, terapisti e altri professionisti ed esperti e faremo sempre riferimento a loro, se necessario.